martedì 29 novembre 2016

Step 20: I colori della moda

Alla settimana della moda di Milano durante la presentazione della collezione primavera-estate il marchio italiano Les Copains debutta in passerella un abito tutto color aragosta denominato per l'appunto denominato "look aragosta":
Collezione Primavera-Estate 2015/2016, Les Copains, 100% Poliestere 

Step 19: "L'anatomia dell'aragosta"

"Come colore non sono molto conosciuto, tutti mi confondono con il corallo o con il salmone. Nel mondo non sono considerato come colore, anzi si può dire che neanche esisto, dato che non si son presi la briga di darmi un nome tutto mio, ma si limitano ad aggiungere la parola "colore" prima o dopo quel curioso animaletto, col mio stesso nome, che tutti però conoscono.
Beh allora mi presento: sono il color aragosta. Sono un colore tutto italiano e di questo ne vado fiero: di fatto sono il figlio di uno dei tre colori che ne compone la bandiera, la mia mamma è il color rosso e in pratica sono identico a lei tranne per una piccola percentuale che diciamo mi fa un po' sbiadire, peró non chiamatemi sciupato, anzi, sono alquanto acceso eh!
Certo alla fine sono alquanto famoso, dato che quel crostaceo da cui mi han dato il nome è molto buono, tanto che lo trovate solo nei ristoranti più lussuosi e più costosi, d'altronde a chi non piace essere apprezzati?
Oltre al cibo, però vengo molto utilizzato anche nel campo della moda: abiti, scarpe, accessori, ...; a tutti piace un bel vestito aragosta da mettere in estate per esaltare una bella abbronzatura.
Diciamo che, non per vantarmi ma sono un bel colore a tutto tondo, ovvio un po' accesso, ma la vita in bianco e nero sarebbe una noia no? Ora non voglio sembrare egocentrico, alla fine sono un colore molto modesto e raffinato quindi volevo solo farmi conoscere da voi e da chi non sa chi sono. Detto questo potete anche non scegliermi come colore del vostro cuore però sappiate che quando volete sono qui a vostra disposizione.
Un saluto a tutti dal color aragosta!!"

martedì 15 novembre 2016

Step 18: Le arti pittoriche

Paul Klee, Fast getroffen (Nearly Hit), 1928, San Francisco Museum Of Modern Art (SFMOMA)

Per ulteriori informazioni di approfondimento https://www.sfmoma.org/artwork/44.2640#artwork-info

Step 17: Un brevetto per il color aragosta

Il color aragosta è stato studiato da Satoshi Sogabe che ne brevetta un metodo per realizzare il colore a partire da un crostaceo, quale granchio o aragosta o simili, estraendone il pigmento carotenoide a fresco, senza riscaldamento.
Il brevetto in questione, numero US6284297 B1, è stato pubblicato il 4 settembre 2001; per tutte le informazioni:https://www.google.it/patents/US6284297dq=%22lobster+color%22&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjywMffyarQAhUD7xQKHdA_AmUQ6AEIGzAA
"Method for color development of a crustacean and colored-developed crustaceans" 

lunedì 14 novembre 2016

Step 16: Nel design

Se cerchiamo la definizione di design sul dizionario troveremo che è la progettazione di un oggetto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica, ovviamente riguardando l'esteticità di un oggetto il colore gioca un ruolo fondamentale. Il colore aragosta è stato usato da Maurizio Cattelan & Pieropaolo Ferrari, autori del Toiletpaper Magazine, nella loro famosa opera "Boomerang".
Boomerang (1969). Maurice Calka. 1968: Radical Italian Furniture. Maurizio Cattelan & Pieropaolo Ferrari.

Dakis Joannou è un industriale greco che ha fatto di vecchi alberghi classici luoghi per il design, ecco perché affida a Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, autori del Toiletpaper Magazine, la sua collezione di interior design. Nasce così "1968 italiana radical design", ultimo gioiello di plastica e kitscherie della coppia (artista+fotografo): oggetti che hanno radicalmente cambiato il quotidiano, come una scrivania, viene "ricoperta" di malizia con lecca lecca.

sabato 12 novembre 2016

Step 15: Pubblicità

Agli inizi del Novecento i manifesti pubblicitari, stampe litografiche a colori su carta, rappresentano un nuovo ambito di ricerca e sperimentazione in cui si avventurarono grandi artisti come Mario Sirioni, padre del monumentalismo e muralismo italiani, e tanti altri. La pubblicità è considerata una vera è propria arte al passo con la moda del tempo, di conseguenza tutti i magnati del tempo cercano strategie di comunicazione e nuove politiche economiche con i primi cartelloni e i manifesti affissi sui muri reclamizzano le aziende e i propri prodotti con messaggi evocativi.
E' proprio con un manifesto di Giuseppe Riccobaldi Del Bava del 1928 per la Fiat che troviamo il color aragosta usato nella costruzione della "strada" sorretta da quelle lettere in cubitale che sponsorizzano l'azienda in questione, e soprattuto, essendo in contrasto con il blu dell'autovettura permette di mettere il risalto tutti è due i protagonisti del manifesto.

mercoledì 9 novembre 2016

Step 14: La chimica del color aragosta

Tutti i colori devono la loro colorazione ai pigmenti, essi sono presenti in naturale nei minerali e nelle cellule vegetali e animali, e sono sostanze utilizzate per modificare il colore di un materiale.
Il pigmento che contraddistingue il color aragosta è l'astaxantina. Questo particolare pigmento dal coloro rosso-violaceo fa parte dalla famiglia dei carotenoidi, una classe di pigmenti organici ed è per l'appunto il responsabile del colore rosso di vari pesci quali tonno, salmone, pesce spada, krill, gamberi, crostacei, che ne contengono in quantità elevate.
Caratteristiche generali dell'astaxantina:
  • formula molecolare: C40H52O4
  • struttura molecolare dell'astaxantina:

  • aspetto: solido viola
  • numero CAS: 472-61-7

Ulteriori informazioni sul pigmento dell'astaxantina: https://it.wikipedia.org/wiki/Astaxantina

Step 13: Colors of comics

Chi da bambino non ha mai letto un fumetto? Che si tratti di Topolino o di Spider-Man o di Lupo Alberto ognuno di noi nella nostra vita ci è capitato nelle mani uno di quei giornaletti colorati. Tra una didascalia e un'altra, è proprio a quei colori che eravamo tanti affezionati nel leggere quelle storie che tanto ci appassionavano, e ci guidavano alla fine della storia ed a quella scritta finale: The End.
In ogni fumetto troviamo una vastità di colori utilizzati ed è proprio nel famosissimo Topolino che ritroviamo il color aragosta una copertina utilizzata per l'iniziativa speciale promozionale Topolino4You”. L’operazione promozionale prevedeva in particolare la pubblicazione di una straordinaria saga in quattro episodi: “La grande corsa – Contro il tempo”.

mercoledì 2 novembre 2016

Step 12: Un "tuffo" culinario

Il color aragosta deve il suo nome all'omonimo crostaceo caratterizzato da questo color rosso-arancio, quindi chi meglio dell'aragosta per parlare del color aragosta in gastronomia. L’aragosta è il crostaceo nobile per eccellenza e si distingue per la delicatezza delle sue carni; è infatti il prodotto ittico più pregiato. E’ un prodotto molto delicato e costoso, proprio perchè non può essere immagazzinato durante le spedizioni nei vari mercati ma deve essere mantenuto e commercializzato ancora vivo per garantirne la freschezza: generalmente l’aragosta viene cucinata intera e viva, avendo cura di risciacquarla preventivamente in acqua corrente.
L'aragosta viene utilizzata in molti piatti gastronomici come l'aragosta al prosecco, gli spaghetti all'aragosta, la zuppa di aragosta, e molte altre; uno tra quelli più rinomati è la seguente:
Aragosta alla catalana 
L'aragosta alla catalana è una pietanza semplice ma molto gustosa, formata da polpa d'aragosta mista a pomodori e cipolla rossa, può essere servita sia come antipasto che come secondo piatto. Ricetta:
Ingredienti:
  • 800 g Aragosta
  • 8 Pomodori maturi
  • 1 Cipolla
  • 1 Limone
  • 4 cucchiaiOlio di oliva
  • q.b. Sale
  • q.b. Pepe
Preparazione:
  1. Lessate l'aragosta in abbondante acqua bollente salata per circa 25 minuti.
  2. Lasciatela quindi raffreddare nel liquido di cottura, poi prelevatela e tagliatela a metà nel senso della lunghezza.
  3. Prelevate la polpa, tagliatela a pezzetti e mettetela in un'insalatiera. Sbucciate la cipolla, affettatela finemente e unitela al crostaceo. Lavate i pomodori, affettateli, eliminate i semini e l'acqua di vegetazione; poi unite anche questi.
  4. In una ciotolina a parte, emulsionate olio, succo di limone, sale e pepe. Condite l'insalata di pesce, mescolate per bene e portate in tavola.

Step 11: Un'aragosta documentata

Pieter Claesz,"Natura morta con astice e aragosta", 1643, Minneapolis, Minneapolis Institute of Art

Nel XVI l'abilità del pittore si misurava qui nella capacità di selezionar gli oggetti, di comporli e di descriverli con accuratezza poiché quanto più erano fedeli alla realtà, l'obiettivo primario era incuriosire e dilettare e tuttavia, nel realizzare di essere la vittima di un inganno. 
Un orologio, emblema del tempo, conferisce alla "Natura morta con astice e aragosta" di Pieter Claesz un esplicito tono didascalico. Qui i crostacei, prelibatezza marina destinata alle mense più facoltose, narrano i costumi alimentari raffinata dell'Olanda mercantile, come anche il piatto di porcellana importato dalla Cina e il pane bianco; l'elevato tenore di vita del destinatario dell'opera è palese e tuttavia l'immagine rivela molto altro.
L'astice e l'aragosta, ancora intatti sembrano indicare come i destinatari non abbiano ancora assaggiato la pietanza più appetitosa. La chiave escatologica permette l'inquadramento di quest'ultimo particolare sorreggendo per l'intera immagine una lettura cristiana: nell'esegesi biblica l'aragosta e il granchio, per la presunta abitudine di spogliarsi del vecchio involucro e rinnovare i loro gusci, sono simboli della Resurrezione. Così se il pane sbocconcellato indica che i committenti hanno già assaggiato il sapore della Resurrezione perché ancora vivi e troppo giovani. In questa stessa chiave la presenza della birra accanto al vino eucaristico è una preziosa indicazione sulla confessione dei committenti poiché, prodotta e consumata perlopiù nei paesi protestanti, essa non è solo la bevanda nazionale degli olandesi ma è anche e soprattuto sul simbolo della Chiesa riformata.

Le informazioni riportate nel post provengono dal libro "Arte e cibo" di Silvia Malaguzzi.